Cifoplastica

Il trattamento

La Crioablazione Percutanea è una procedura mininvasiva di radiologia interventistica con finalità curativa o palliativa nei confronti di tumori benigni o maligni a diversa localizzazione d’organo. Tale tecnica, inizialmente ristretta all’ambito urologico per il trattamento di lesioni prostatiche e renali, è stata recentemente estesa a neoplasie ossee, epatiche e mammarie. La necrosi delle cellule neoplastiche è assicurata dall’alternanza di cicli di congelamento e riscaldamento ottenuti grazie all’utilizzo di particolari aghi inseriti all’interno delle lesioni.

Tali aghi agiscono sviluppando temperature inferiori a -180°C, determinando di conseguenza un rapido congelamento e morte del tessuto tumorale. La procedura viene eseguita in anestesia locale, sotto guida strumentale (ecografica, TC, RM) al fine di ottenere un corretto posizionamento degli aghi all’interno della lesione e un controllo continuo intraprocedurale.

Crioablazione percutanea delle lesioni ossee

Approssimativamente il 70% dei Pazienti oncologici va incontro ad una diffusione metastatica della malattia, come evidenziato dai riscontri autoptici. Il rachide di per sé costituisce la sede più frequente di localizzazione metastatica di tutto il compartimento osseo. In oltre il 50% dei casi le metastasi al rachide sono dovute ai tumori della mammella, polmone, prostata e melanoma.

La resezione chirurgica è considerata la sola opzione potenzialmente curativa nel trattamento delle localizzazioni secondarie, tuttavia solo pochi tra questi Pazienti al momento della diagnosi sono possibili candidati all’esecuzione della procedura.

La terapia delle metastasi ossee si avvale principalmente di terapie palliative quali chemio e radio terapia con l’obiettivo di migliorare la prognosi e ridurre la sintomatologia dolorosa legata alle lesioni.

Le tecniche mininvasive percutanee, grazie alla loro capacità di determinare rapidamente la risoluzione del dolore, sono un valido trattamento alternativo alle metodiche convenzionali.

Previo posizionamento sotto guida fluoro-TC di aghi da biopsia ossea all’interno delle lesioni vengono coassialmente introdotti gli aghi da Crioablazione. Alternando diversi cicli di congelamento e riscaldamento si ottiene la necrosi e quindi la riduzione della massa tumorale. Inoltre la procedura permette un’importante riduzione della sintomatologia dolorosa e quindi un miglioramento della qualità di vita dei Pazienti.

La procedura viene eseguita in anestesia locale con una durata variabile in base al numero e alle dimensioni delle lesioni. Al paziente viene richiesto di restare disteso a letto nelle successive quattro ore. La degenza prevista per la procedura è solitamente di 2-3 giorni con dimissione nella prima giornata post-trattamento con terapia antibiotica domiciliare.

In ogni paziente vengono preventivamente valutate le indicazioni al trattamento e successivamente monitorati i risultati nel tempo attraverso visite clinico-radiologiche.

Crioablazione percutanea delle lesioni mammarie

La Crioablazione percutanea è una metodica ampiamente utilizzata per il trattamento di lesioni mammarie benigne come il fibroadenoma, mentre è più recente il suo utilizzo per il trattamento di piccole lesioni maligne.

La procedura solitamente viene eseguita sotto guida ecografica o RM. Dopo aver posizionato correttamente gli aghi al centro delle lesioni si procede con più cicli di congelamento-riscaldamento che determinano una rapida necrosi delle cellule tumorali. Nel caso dei fibroadenomi la Crioablazione permette un’importante riduzione volumetrica dei noduli, inoltre l’approccio percutaneo rende estremamente ridotto il danno estetico e la degenza ospedaliera.

Per quanto riguarda il trattamento delle lesioni maligne primitive, la tecnica, identica alla precedente nella fase operativa, è ancora sperimentale e non può essere sostitutiva del trattamento chirurgico. Rappresenta invece una valida alternativa come tecnica terapeutica di tipo palliativo in caso di localizzazioni metastatiche a livello mammario, soprattutto se multiple e dolorose.

Crioablazione percutanea delle lesioni epatiche

La Crioablazione percutanea rappresenta una valida alternativa terapeutica di tipo palliativo adottata nel trattamento di neoplasie epatiche primitive o secondarie. Tale tecnica, caratterizzata da minima invasività, è indicata nei casi in cui per sede, estensione o condizioni del Paziente, le lesioni non siano suscettibili di resezione chirurgica.

Una volta posizionati correttamente gli aghi da crioablazione sotto guida ecografica e/o TC, si procede al congelamento della lesione, con conseguente necrosi della massa tumorale.

La procedura, eseguita in anestesia locale, permette una ragguardevole riduzione del volume delle lesioni con un minimo impegno da parte del paziente e brevi tempi di degenza.

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