Distanziatore interspinoso

Il trattamento

La stenosi lombare è una causa comune di dolore invalidante dorso-lombare e agli arti inferiori nelle persone anziane. L’incidenza generale della stenosi vertebrale lombare degenerativa va da 1,7% all’8%.

Dal punto di vista anatomico, sono state descritte tre conformazioni tipiche del canale vertebrale: tonda, ovoidale e trilobata. I canali trilobati hanno minore sezione trasversale e sono pertanto associati alla massima incidenza di stenosi lombare sintomatica.

La stenosi del canale può essere dovuta a più cause differenti, come la protrusione discale posteriore, l’osteoartrosi, l’ispessimento dei legamenti gialli o delle faccette articolari interapofisarie, la spondilolistesi, o a tutte queste patologie variamente combinate tra loro.

La sintomatologia più comune nei pazienti con stenosi vertebrale è rappresentata da dolore alla colonna (95%), claudicatio neurogena (91%), dolore alle gambe (71%), debolezza (33%) e disturbi dell’evacuazione (12%).

Il trattamento standard della stenosi lombare si avvale di trattamento medico, infiltrazioni locali di cortisonici ed anestetici, fisioterapia, trattamenti discali percutanei e, nelle situazioni più invalidanti, di decompressione chirurgica.

I dispositivi interspinosi sono stati introdotti per ottenere una decompressione dinamica alternativa alla fusione rigida chirurgica, con i vantaggi di una ridotta invasività, minore degenerazione dei segmenti vertebrali adiacenti e il vantaggio di un intervento di più breve durata e con minori complicanze.

Esistono diverse tipologie di dispositivi interspinosi che si differenziano per le modalità d’inserimento e materiali di costruzione, tutti con in comune il meccanismo di distrazione dei processi interspinosi che determina la riduzione della libertà di movimento in estensione dei corpi vertebrali trattati, mantenendo tuttavia le normali capacità di rotazione e flessione dell’asse rachideo.

Tale azione permette la distensione della porzione posteriore della colonna con riduzione dell’eventuale protrusione discale e dello spessore dei legamenti gialli. Questi effetti determinano un aumento delle dimensioni del canale vertebrale con riduzione o scomparsa della sintomatologia dolorosa associata. Il distanziatore interspinoso viene inserito con un piccolo intervento chirurgico che comporta un taglio di massimo 3 cm in posizione mediana al livello da trattare.

Il distanziatore viene posizionato con l’aiuto della guida fluoroscopica e stabilizzato perforando il legamento interspinoso, senza determinarne l’interruzione. Il paziente viene ricoverato per due notti e tenuto in osservazione per 24 ore circa dopo l’intervento.

Successivi controlli prestabiliti nel tempo servono a confermare la stabilità del sistema e tenere sotto controllo eventuali alterazioni delle strutture muscolo-scheletriche circostanti.

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